Memorie di Fernanda by Grazia Deledda

Memorie di Fernanda by Grazia Deledda

autore:Grazia Deledda [Grazia Deledda]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: F
editore: SAGA Egmont
pubblicato: 2022-07-27T00:00:00+00:00


Una domenica d’agosto, Fritz – che come al solito era venuto in quel giorno ad Estarêz, – mi fece chiamare al suo gabinetto.

Io sorrisi e mi avviai, pensando che quella mattina Guëymburg era giunto con grandi casse misteriose.

Quando entrai, Fritz era seduto al suo scrittoio, in abito da camera, volgendomi le spalle, ed io me gli avvicinai leggermente, mormorando: – Mi avete fatto chiamare, padre mio, che volete?... -. Fritz non alzò gli occhi, ma io vidi che un brivido gli sfiorò la pelle quando lo chiamai «padre mio», cosa assai insolita.

– Sedetevi, Fernanda! – disse, e seguitò a leggere una lettera che dopo depose sullo scrittojo.

Poi mi si volse a un tratto e mi fissò coi suoi grandi occhi grigi, semi-chiusi.

– Se vi ricordate, – cominciò, – un giorno di aprile a Madrid avemmo una conversazione, ed allora io vi dissi che non ve ne avrei riparlato se non dopo quattro mesi. Ora sono passati, Fernanda, questi mesi; siamo d’agosto, e vi feci chiamare per parlarne.

– Ma di che? – domandai freddamente.

Fritz mi guardò più fisso, poi esclamò:

– Ah! non vi ricordate? Del vostro matrimonio con Daniele di Wanoff?

– È vero! – risposi sempre con freddezza. – Me ne scordavo, poiché mi pare che quel matrimonio non debba avvenire...

Stavo per proseguire, ma Fritz mi interruppe, si alzò, e appoggiando un gomito sulla spalliera della mia sedia, mi disse con tono dolce:

– Sentite, Fernanda, voi siete pazza! Se voi rifiutate Daniele, che vi ama follemente, egli si ucciderà, ed io non voglio la sua morte...

D’altronde, Wanoff è giovine, è nobile, è ricchissimo... è il miglior partito che vi si possa offrire. Se voi lo rifiutate, vi ripeto, siete pazza, perché, per quanto siate bella, nessun altro vi si presenterà come Daniele che vi possa offrire uno stato da regina... La parola è data, tutto è pronto ed io voglio assolutamente questo matrimonio. Agli ultimi di agosto andremo a Madrid. Daremo un ballo in costume, e annunzieremo il vostro matrimonio.

Fritz aveva parlato con dolcezza, ma in fondo io ci vedevo una fredda risoluzione, ma le parole di lui, passandomi per la guancia mi parevano infiammate di veleno.

Mi alzai lentamente, incrociai le braccia sul petto, e anch’io guardai Guëzmburg.

– Sentitemi alla vostra volta! – dissi anch’io dolcemente, ma calcando sopra ogni parola. – Ogni padre deve volere la felicità dei figli! Ora voi maritandomi col Wanoff mi rendete la più infelice fra le donne... E giacché non provvedete voi alla mia felicità, ci penserò io... Siete padronissimo di dar parole, di far feste a Madrid e di annunziare il mio matrimonio, ma io vi dico che questo non avverrà giammai, perché io non voglio. Ed io, sappiate, son forte e posso ciò che voglio...

Fritz trasalì, ma prima che avesse potuto dire una parola, io ero uscita rinchiudendo l’uscio con fracasso.

Però non mi allontanai, ma chinandomi, guardai pel buco della chiave, e vidi che Fritz passeggiava a passi concitati.

Come dissi altra volta, Fritz aveva il vizio di esprimere i suoi pensieri a voce alta, ma questa volta, per quanto ascoltassi, non intesi nulla.



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